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L'ammiraglio Natale Proto non è più tra noi. Si è spento dopo essere stato colto da malore mentre passeggiava sulla banchina del porto di Casamicciola. C'è da pensare come se, presago di sua imminente fine, volesse dare l'ultimo saluto alla sua amata imbarcazione a vela Istria, prima di andare a veleggiare tra le mete sconfinate del Cielo. Nel pieno vigore fino all'ultimo giorno, questo gentiluomo d'altri tempi ha percorso l'iter terreno, lasciando una lunga scia di stima, consensi, simpatia edaffetto tra i suoi cari e tra i suoi amici e conoscenti. La sua spiccata personalità è emersa sin dall'età giovanile allorquando in Accademia Militare, valente ufficiale si è fatto distinguere per il suo carattere fermo quanto giusto che lo ha portato ad una brillante carriera in Marina, adorna di coraggiose missioni da incursore subacqueo e prestigiosi comandi da ammiraglio. Natale, affettuosamente Natalino per i suoi cari, anche quando ha completato ilsuo incarico istituzionale, ha inderogabilmente continuato a "vivere" il mare da appassionato velista puro, impegnato per alcuni anni come presidente dello YachtClub Isola d'Ischia, senza nulla togliere alla dedizione per i "Volontari donatori di sangue della cui Associazione egli era responsabile attento.Oggi più che mai è avvertita e sofferta l'assenza di questo personaggio di grande saggezza che ancora fino a ieri, nelle assemblee dello Yacht Club, da presidente onorario si rivolgeva al Consiglio Direttivo con la sua parola vivace, forbita,carica di equilibrio e coerenza.Proprio della sua Coerenza egli era giustamente fiero, tanto che, in uno dei suoi ultimi interventi in riunione di Consiglio, aveva affermato che: il giorno in cui sarebbe stato chiamato a compiti Superiori, intendendo riferirsi all' Aldilà, sarebbe partito sereno, in quanto consapevole di aver in fede mantenuto coerenza con se stesso e con i suoi principi, durante l'intero arco del suo iter terreno.Il suo tono Paterno, che gli era consentito per il grande carisma della sua persona,entrava nel profondo degli animi dei Consiglieri, quando egli li esortava tutti a dare sempre di più del proprio operato a favore del Circolo, cosa che avrebbe ripagato ampiamente ciascuno di essi con l'apprezzamento ed il consenso di tutti i consociati.Tra i diversi sport che il Club ha sempre promosso, egli ovviamente privilegiava quello della vela che lo vedeva sempre entusiasta non solo di regatare con i colori sociali, ma anche di prestare la propria competenza in favore di erudita didattica alle giovani leve che si andavano avvicinando a questo sport.Il vento, egli soleva spesso dire, è gratuito e generoso, ma anche talvolta poderoso al punto da dover essere giustamente valutato e temuto. Bisogna quindi saperlo utilizzare con grande rispetto e consapevolezza delle condizioni meteomarine.Un'altra frase indimenticabile che egli soleva richiamare negli insegnamenti agli allievi, riferendosi alle avanzatissime tecniche della vela moderna, era: "se un navigatore dei tempi antichi potesse osservare una moderna imbarcazione navigare di bolina stretta, griderebbe al miracolo, per la rotta quasi opposta alla direzione del vento che essa è in grado di tenere".La sua grande passione per la vela dunque, da ammiraglio a riposo, lo portava ad essere ammiraglio attivo della sua "purosangue" ISTRIA, sia in regata che nei suoi spostamenti di altura, durante i quali, ai suoi giovani amici che ne formavanol'equipaggio, riservava la stessa fermezza ed amorevolezza che aveva saputo dare ai marinai del suo trascorso comando militare.Incolmabile dunque la sua scomparsa per quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di essergli vicino, per cui non resta altro che un esile conforto nel pensare che la sua anima, serena per il sano comportamento avuto in terra,continuerà a navigare in cieli sconfinati, costellati di tante minuscole vele,proferendo la sua benedizione dall' alto alla sua amata consorte, ai suoi figli adorati, ai suoi cari tutti... ...BUON VENTO NATALINO ! I SOCI DELLO YACHT CLUB ISOLA D'ISCHIA
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