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Articolo su Trofeo "Leonessa" di Filippo D'Arrigo 


               VELA – La XXII edizione commentata da un protagonista

                                   Trofeo Isola d’Ischia: passione pura

Il commento di Filippo D’Arrigo, a bordo di Sberressa che ha vinto il «Salvatore Leonessa»
 
Filippo D’Arrigo*
Malgrado la pioggia di lunedì si è comunque disputato il Trofeo Isola d’Ischia. La regata di domenica 29 aprile si è svolta, come da programma, con partenza da Napoli, intorno alle 12.00. Il sole caldo ed il vento leggero rendevano la giornata quasi estiva. Come previsto la flotta era numerosissima.
Personalmente ero su Sberressa, l’imbarcazione modello first 44.7 dell’armatore Paolo Bonavolontà sponsorizzata dalle Profumerie IDEA BELLEZZA. Come responsabile basso tirreno della Veleria Bankssails ho seguito il programma vele e in regata svolgevo il ruolo di tailer, ovvero l’addetto alla regolazione delle vele di prua.
Abbiamo scelto di partire sul lato esterno della linea di partenza visto che sotto costa sembrava esserci meno vento. La scelta ci ha dato ragione, poiché siamo riusciti subito a prendere la testa della regata.
Non si trattava sicuramente della classica giornata primaverile: il vento, infatti, non arrivava dalla solita direzione di sud ovest ma molto più da sinistra, a causa della perturbazione che si avvicinava. Con una rotta diretta di bolina siamo arrivati al largo di Nisida, lì abbiamo preferito tenerci ancora esterni senza entrare nel golfo di Pozzuoli dove il vento ci dava sempre l’impressione di essere scarso. La scelta continuava a darci ragione visto che il nostro vantaggio sulle imbarcazioni sottocosta continuava a crescere. Col tempo, ad ulteriore conferma della scelta fatta, la direzione del vento è ulteriormente ruotata verso sinistra. La cosa ci ha permesso di superare Capo Miseno prima e l’isola di Procida poi, quasi con una rotta diretta ovvero senza bordeggiare. Solo un paio di volte infatti, prima di arrivare all’altezza di capo Miseno abbiamo virato per fare dei bordi verso il largo e continuare a tenerci come da scelta tattica più al largo rispetto al resto della flotta. Raggiunta Procida, è invece sorto qualche problema, infatti mentre sembravamo diretti verso l’arrivo situato davanti punta Molino con rotta di bolina e vento che veniva da sinistra quest’ultimo è completamente calato e ci siamo trovati in pochi secondi in una zona di calma. A quel punto abbiamo notato dei refoli che venivano da destra subito dopo Vivara e ci siamo diretti lì. Appena siamo entrati un po’ più decisamente nel vento, che comunque restava leggerissimo, abbiamo issato lo spinnaker e siamo riusciti ad arrivare per primi al traguardo. Dietro di noi i diretti inseguitori erano riusciti ad avvicinarsi perché da dietro avevano continuato ad avere vento ma più tardi lo stesso è completamente scemato e alcune imbarcazioni non sono riuscite a terminare la regata entro il tempo limite. Nel complesso la giornata è stata comunque stupenda: sole, vento leggero e mare calmo il tutto con lo sfondo delle nostre bellissime isole.
Il giorno dopo lo scenario era ben diverso: nuvole nere oscuravano il sole già in prima mattinata e prima della partenza fissata per le 11.30 una pioggia torrenziale ha investito la flotta. Il vento di scirocco (proveniente da sud-est) era comunque molto leggero, il comitato di regata ha così deciso di ridurre il percorso. Al posto del tradizionale giro dell’isola siamo cosi partiti davanti Punta Molino. Ci siamo diretti di bolina fino ad una boa posizionata al largo di S.Pancrazio per poi tornare a punta Molino sempre con poco vento e molta pioggia.
A molti potrebbe sembrare assurdo navigare sotto la pioggia, magari con freddo e mare agitato. La vela però è anche questo, decisamente uno sport che o si ama o si odia. Chi lo ama veramente però ama tutti gli aspetti, le giornate estive calde e soleggiate rinfrescate dalla brezza, le planate sulle onde alte sotto spinnaker, le navigazioni notturne sotto le stelle in cui senti solo il suono del vento e lo sciabordio della prua sulle onde, o il senso di inquietudine che in fondo ogni marinaio prova all’approssimarsi della burrasca. Sicuramente è questo che spinge tante persone ad andare a vela in ogni condizione di vento e di mare, il gusto dell’avventura che si prova nell’affrontare il mare, una forza della natura che, malgrado la tecnologia moderna resta comunque più forte di qualsiasi marinaio. Un senso di avventura che nella noiosa vita moderna si è sicuramente perso.
Del resto vi posso assicurare che i momenti che ricordo di più non sono le giornate calde e soleggiate ma quelle trascorse con vento forte e mare grosso, direi che più è forte il vento e più te le ricordi, naturalmente sempre a condizione che ne esci vivo…
Tornando alla regata, dopo la partenza  siamo andati verso la sinistra del campo di gara. Il lato destro era infatti sottovento al castello e di conseguenza il vento era quasi nullo. Anche questa volta abbiamo sempre guadagnato sulla flotta, abbiamo girato la boa fuori S. Pancrazio, da li dopo aver issato lo spinnaker ci siamo diretti verso il traguardo.
In conclusione ci siamo aggiudicati il Trofeo Salvatore Leonessa mentre il Sun Fast 32, Marò dell’armatore Maurizio Mendia si è aggiudicato la coppa “Ammiraglio Natale Proto” mentre Garopera di Massimiliano Cappa e Riccardo Farina si è aggiudicato il trofeo Challenge Ammiraglio Proto.
Per finire, con la convinzione di poter parlare a nome di tutti i regatanti non posso fare a meno di ringraziare lo Yacht Club Isola d’Ischia per la calorosa ospitalità e le aziende che con il loro supporto rendono possibili simili tali manifestazioni: il gruppo LEOHOTELS e ISCHIA DESIGN.
(*) Titolare BanksSails

 


     

 

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